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28 Febbraio 2014 

 

 

SITO IN FASE D'AGGIORNAMENTO

ITALIA NOSTRA – sezione di Schio

Schio, 04 febbraio 2013-02-2013

 

OSSERVAZIONI IN MERITO AL “PROGETTO DI SVILUPPO DEL CENTRO CITTA’ DI SCHIO”

 

Testo elaborato dal direttivo 

PREMESSA

Il documento chiamato “Proposta di Piano di Centro Città” non sembra contenere indicazioni di progetto ma piuttosto un lungo elenco di analisi effettuate e di obiettivi che si intendono perseguire da parte dell’Amministrazione Comunale per la riqualificazione del “centro città” , per altro non ben concettualmente definito.

Sono inoltre indicate anche alcune modalità operative ed “azioni” da condurre con la partecipazione dei cittadini.

Tali obiettivi e modalità d’azione sono quasi tutti validi e condivisibili, ma non sembrano sufficienti per definire una proposta di piano.

Manca una rielaborazione di sintesi di tutti i dati da cui emerga chiara una linea o “idea” di progetto attorno alla quali sviluppare, pur con l’apporto e il coinvolgimento dei cittadini, le singole azioni necessarie per la sua attuazione, sia nel breve che nel lungo periodo.

Le azioni elencate ci risultano ancora frammentarie e poco coordinate tra loro.

La proposta della ZTL (zona traffico limitato) estesa a tutto il “centro città, attorno alla quale si è sviluppato il dibattito e che lo ha finora motivato, non sembra sufficiente a perseguire l’obiettivo della riqualificazione con rivitalizzazione dello stesso costituendo premessa e non conseguenza della elaborazione delle analisi effettuate.

Ogni analisi infatti dovrebbe essere condotta in funzione dell’obiettivo e non a sostegno dello stesso.

Non è infatti tale obiettivo supportato da un adeguato “progetto di fattibilità”.

Le reali problematiche della viabilità scledense risultano alquanto carenti e/o mal poste, manca una visione globale del problema e di conseguenza le proposte di intervento e le varie “azioni” proposte rischiano di risultare modeste e poco incisive.

 

PROPOSTE DI UNA LINEA O IDEA DI PROGETTO

Dalla presa d’atto che mancano nel centro città, comunque lo si intenda, “luoghi o spazi urbani” in grado di “qualificare ed attrarre” l’interesse dei residenti e non residenti (o anche di eventuali turisti), nasce l’esigenza anzitutto di recuperarlo/li, se già esistenti e per varie cause compromessi o dismessi, o di individuare e/o crearne di nuovi.

Occorre anzitutto arrivare alla definizione di un “centro città” non necessariamente inteso come baricentro fisico ma piuttosto come “sistema di spazi di relazione e di incontro qualitativamente importanti in grado di recuperare l’identità e il senso di appartenenza per nuovi e vecchi residenti”

Arrivare quindi a ridisegnare un “centro civico”avendo quello “naturale” perso la propria identità e funzione anche per interventi ed azioni sbagliate condotte nel lontano e vicino passato, per eventi “naturali” che si sono succeduti nel tempo ed anche a causa di progetti pur validi ma mai attuati.

Si è cercato nel passato e ancora oggi ci si ostina forse a cercare, di ricavare tale spazio, qualificato all’interno di vecchie “piazze/ parcheggio” come Piazza Almerigo o invadendo lo spazio antistante la fabbrica del Duomo del quale costituisce di fatto il “sagrato” (Piazza A.Rossi) o negli slarghi o “piazzotti” di risulta (Piazza Garibaldi – Piazza IV Novembre – Largo Fusinelle) o infine sopra dei parcheggi interrati (Piazza Falcone Borsellino – Piazza Alvise Conte), il tutto senza ottenere di fatto risultati soddisfacenti e soluzioni definitive.

Proviamo quindi a percorrere altre vie, a definire ad esempio un “sistema” di piazze collegate ed in sequenza tra loro con sviluppo lineare, partendo dall’attuale Centro amministrativo di Piazza Statuto attraverso Piazza Falcone Borsellino e Piazza Alvise Conte fino ad uno spazio qualificato da ricavare in corrispondenza dell’area ex Lanerossi, nelle adiacenze della Fabbrica Alta cui la stessa potrebbe fare da “quinta”, e costituire la naturale conclusione di tale percorso.

Da questo nuovo spazio, semplicemente attrezzato, potrebbe prendere avvio un percorso ciclo-pedonale (magari lungo la roggia maestra) recuperando la fruizione dell’area Lanerossi per pedoni e ciclisti costretti attualmente a percorrere Via Maraschin o Via Rovereto ai margini dell’area (ormai abbandonata) respirando “smog” a pieni polmoni.

Tale intervento, assieme alla riqualificazione dell’ampio parcheggio, ivi ricavato potrebbe essere concordato con la Proprietà abbandonando idee un po’ megalomani e inattuabili sulla possibile cessione della Fabbrica Alta. Forse ciò potrebbe costituire uno stimolo anche per l’attuale proprietà a ridimensionare gli interventi puntando più sulla qualità urbana che sullo sfruttamento commerciale della terra.

Tale spazio, tenuto semplicemente a verde attrezzato e di arredo, potrebbe costituire un “legante” degli spazi, dei percorsi e dei fabbricati pubblici e privati qualitativamente esistenti nell’intorno e – un invito a percorrere l’area in direzione nord restituendo il polo archeologico- industriale al nuovo Centro città.

 

SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE E DELLA NORMATIVA EDILIZIA ED URBANISTICA COMUNALE:

Tra le proposte interessanti contenute nel documento del “Piano di sviluppo” c’è quella della “semplificazione delle procedure e della normativa edilizia ed urbanistica comunale” che ci trova particolarmente d’accordo.

Infatti la normativa edilizia vigente, ormai da più di vent’anni, ha vincolato in maniera sommaria, rigida e mai propositiva gli interventi del Centro Storico e nel vecchio Quartiere Rossi rendendo, con iter complessi e farraginosi, molto difficile dare attuazione alle iniziative di intervento e a volte anche impossibile

Parlo di normativa edilizia a livello comunale non sempre quindi solo regionale e statale.

Anche se i danni nel settore edilizio (per lungaggini insostenibili e conseguenti costi troppo elevati) sono ormai compiuti non è mai come si sul dire: troppo tardi.

E’ mancato un Piano di guida di iniziativa pubblica, degno di questo nome, e di un programma adeguato di sviluppo del Cento che supportasse da un punto di vista urbanistico le prescrizioni date attraverso le “categorie di intervento” assegnate ai singoli fabbricati. (vedi Italia Nostra – Comune di Schio per sistemazione giardino Gasparini)

 

INTERVENTI ZTL E CHIUSURA DEL TRAFFICO NEL CENTRO

Come soluzione definitiva nel lungo periodo va riproposta il diretto collegamento della zona nord est con zona nord ovest attraverso il previsto “tunnel”.

Sembra di fatto ancora l’unica soluzione compatibile per risolvere il problema dell’attraversamento del centro, che quello dell’attraversamento dell’area verde limitrofa allo stesso (Valletta e annessi al Castello come polmone verde del centro).

Il traffico di attraversamento anche pesante che l’area verde della “Valletta” supporta o sopporta, come unica alternativa all’attraversamento del Centro (già accade nei giorni di chiusura per mercato) deve essere risolto nel breve periodo modificando in parte l’attuale sistema della viabilità tangente il centro con modifiche ad es. ai sensi di marcia ed introducendo anche un sistema di trasporto pubblico che dai vari parcheggi limitrofi colleghi con le aree centrali in modo continuativo (bus navetta, altro)

 Italia Nostra – sezione di Schio

La presidente

Marialberta De Marchi Fantelli